Per fare un tavolo ci vuole il legno. Per fare formazione ci vuole chi fa i corsi o si occupa delle esperienze e dei percorsi per l’apprendimento delle conoscenze e delle abilità proprie di ogni professione.
Diversamente dalla scuola (art. 34 della costituzione: La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita), la formazione (art. 35: la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori) non è un diritto per tutti (ad esempio per chi non ha ancora o non ha più un lavoro) e non si concretizza in un sistema di strutture fisiche e organizzative pubbliche finanziate e gestite direttamente dallo Stato, ma in un sistema che vede protagonisti prevalentemente i soggetti privati e che è finanziato prevalentemente con fondi straordinari (europei) oppure con le rette a carico degli allievi (autofinanziato).
La cura della formazione e della elevazione professionale prevista dalla costituzione riguarda i lavoratori e si concretizza nel sistema cosiddetto della formazione continua, riservato ai lavoratori dipendenti occupati, finanziato dalle imprese e dai lavoratori attraverso i fondi interprofessionali e gestito in prevalenza dentro le aziende e dagli enti bilaterali che associano rappresentanti dei sindacati e dei datori di lavoro.
Per i giovani, dopo la scuola dell’obbligo nel frattempo allungata da otto a dieci anni e riguardante la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni, sono previsti due anni di cosiddetto obbligo formativo, il diritto/dovere dei giovani che hanno assolto all’obbligo scolastico, di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni. Due anni che possono essere impiegati in modi diversi che vanno dalla prosecuzione degli studi nel sistema dell’istruzione scolastica, alla frequenza di corsi di formazione professionale la cui competenza è della Regione e della Provincia, all’apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale, alla frequenza di un corso di istruzione per adulti presso un Centro Provinciale per l’istruzione degli adulti. Anche per questa fascia di allievi le opportunità formative sono prevalentemente offerte dal pubblico e a titolo gratuito.
Oltre i 18 anni, se non si ha un lavoro e non si va all’università, o dopo l’università, o se si è perso il lavoro l’accesso alla formazione è affidato essenzialmente ai programmi del Fondo Sociale Europeo oppure all’iniziativa privata, al mercato e a pagamento. L’offerta finanziata dai fondi europei o comunque con finanziamenti pubblici è rivolta prevalentemente a fasce meritevoli di giovani e adulti in cerca di lavoro e a disoccupati di lunga durata. L’offerta autofinanziata interessa soprattutto la platea dei giovani e propone un ventaglio di qualificazioni generalmente polarizzato con picchi di corsi nei due estremi delle professioni tradizionali dei servizi, della manifattura e delle costruzioni, e nelle professioni tecnologiche dell’informatica e della comunicazione.
Discorsi a parte meritano gli ambiti della formazione per le libere professioni e delle professioni sanitarie. La formazione per l’accesso alle libere professioni è regolamentata dallo Stato ed è gestita dagli ordini professionali. I corsi sono quasi esclusivamente a pagamento e i costi sono particolarmente onerosi per i laureati che per accedere ad una professione ordinistica pagano sia la preparazione specifica sia gli oneri obbligatori per l’accesso agli esami di abilitazione e di iscrizione all’Ordine. La formazione per le professioni in ambito sanitario presenta una forte articolazione che prevede percorsi formali di specializzazione per medici e per personale non medico che si svolgono con contratti specifici retribuiti per i medici e non retribuiti per gli altri. Nello stesso ambito vi sono poi i percorsi di acquisizione di qualificazioni non mediche (infermieristiche, tecniche e di assistenza) che si svolgono secondo le modalità tradizionali di frequenza a corsi, la cui gestione è di competenza delle Regioni ed è demandata prevalentemente alle strutture sanitarie autonome del territorio e agli organismi accreditati la cui frequenza è prevalentemente a pagamento.
Fanno da corollario al sistema della formazione professionale la cui gestione è delegata dalla costituzione alle Regioni, i corsi di lingue straniere e i corsi amatoriali di ogni genere che appartengono più genericamente alla sfera degli apprendimenti e della crescita delle persone e non presentano particolari regolamentazioni o caratteri istituzionali.